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L'importanza delle Emozioni per il processo di Apprendimento

Il processo di apprendimento è fortemente condizionato dalle emozioni.

Il principio che le emozioni hanno un ruolo fondamentale nell’apprendimento suffraga secoli di osservazione degli insegnanti.

La dipendenza è bidirezionale: certi aspetti dell’emozione si basano sulla cognizione e certi aspetti della cognizione si basano sull’emozione. 

La forte dimensione emotiva dell’apprendimento ha implicazioni educative per quanto riguarda la pedagogia dell’insegnamento.

L’ippocampo, l’organo subcorticale responsabile dei ricordi a lungo termine, ha forti connessioni reciproche con l’amigdala e altri moduli della regione limbica coinvolti nella genesi delle emozioni.

Tale organizzazione neuroanatomica spiega un fenomeno ben noto: i ricordi hanno una dimensione emotiva e gli allievi apprendono ciò che interessa loro.

Non tutte le emozioni, però, sono uguali.

Tra le emozioni c’è uno squilibrio a vantaggio di quelle negative, specialmente verso la paura. 

Le risposte di paura hanno spesso la meglio e occupano la nostra attenzione e la nostra coscienza ogni volta che possono. 

Da qui gli effetti deleteri per l’apprendimento scolastico di un ambiente domestico angoscioso, caratterizzato da trascuratezze o abusi, oppure di un ambiente scolastico ansiogeno.

Gli ambienti avversi o minacciosi possono innalzare i livelli di cortisolo all’interno del corpo.

È ben dimostrato che l’eccesso di cortisolo influisce negativamente sullo sviluppo e sul funzionamento della corteccia frontale, il che a sua volta si ripercuote sull’attenzione, sulla memoria di lavoro eccetera.

La ripetizione (rehearsal) mentale delle potenziali minacce terrà occupata la memoria di lavoro che dovrebbe invece prestare attenzione alle esperienze di apprendimento e al contenuto della lezione.

Che cosa si può fare per ridurre questa priorità emotiva della paura?

Un approccio che si va diffondendo sempre più nelle scuole è quello basato sull’intelligenza emotiva, cioè la capacità di percepire, esprimere, comprendere e gestire adeguatamente le emozioni in maniera preparata ed efficace.

I suoi fautori elencano una serie di fattori da utilizzare per determinare le misure dell’intelligenza emotiva.

Essi comprendono:

- la capacità di identificare i propri sentimenti e stati emotivi, insieme alla capacità di esprimerli agli altri;

- la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri e quelle che si manifestano in risposta all’ambiente di lavoro, alle riunioni del personale, a un’opera letteraria, alle opere d’arte e via dicendo;

- la misura in cui le emozioni e la conoscenza emozionale partecipano ai processi di decisione e/o soluzione di problemi;

- la capacità di gestire le emozioni positive e negative proprie e altrui;

- il controllo efficace dei forti stati emotivi sperimentati al lavoro, come la rabbia, lo stress, l’ansia e la frustrazione.

Bisogna assolutamente modificare l'approccio di insegnamento, se vogliamo che i nostri bambini e ragazzi apprendano davvero e nel modo corretto.

Il metodo DEL (Didattica, Emozioni ed Apprendimento) è strutturato sulla consapevolezza che così come è fondamentale conoscere le strategie di apprendimento, risulta assolutamente necessario conoscere e riconoscere le emozioni dei ragazzi e dei bambini che trasformarle nel carburante necessario che li condurrà ad azioni vincenti e potenzianti.


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