Fare i compiti e studiare sono un dente dolente per molti studenti e per le loro famiglie. Un’insufficienza in pagella o un colloquio con gli insegnanti in cui vengono evidenziate delle difficoltà e subito si ricorre alle ripetizioni. Trovare una persona disposta ad impartirle è piuttosto facile: il passaparola tra mamme è il modo più efficace, ma spesso si trovano annunci nelle bacheche delle scuole o alle casse dei piccoli supermercati.
Il profilo di chi si ingaggia è eterogeneo. Ci si può trovare di fronte a una studentessa del liceo, a un disoccupato senza particolari esperienze nel settore o a un plurilaureato. La crisi del lavoro infatti ha portato molte persone a percorrere questa strada.
Diversa invece è la situazione di coloro che hanno bisogno di un supporto didattico per tutto l’anno e per ciascuna materia. Si tratta tutto di una scelta importante che prevede un intervento che, se fatto in modo non professionale, può minare l’autonomia del ragazzo.
Nelle situazioni che sembrano richiedere un affiancamento continuo, bisognerebbe rivolgersi a un tutor. 𝗜𝗹 𝘁𝘂𝘁𝗼𝗿 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲.
Egli affianca lo studente e lo supporta mostrandogli un ventaglio di strategie mirate all’acquisizione di un metodo di studio.
Il tutor però non si sostituisce mai allo studente ma sedendosi al suo fianco gli propone dei possibili modi per imparare a fare da solo. Il tutor lavora infatti in modo che lo studente si motivi e si rinforzi da sé, comprenda quali sono le proprie difficoltà e trovi delle strategie per gestirle e svolgere il compito.
L’obiettivo è l’autonomia e la trasferibilità del metodo in modo che lo studente lo possa applicare a tutte le materie e anche negli anni a venire.
𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮? Il tutor incontra i genitori e raccoglie dei dati e delle informazioni; parla con lo studente e cerca di capire qual è la sua percezione del problema e se coincide con quella presentata dai genitori. Si confronta con le insegnanti e in base alla persona con cui deve lavorare progetta un percorso.
Diventa vero e proprio mediatore tra l’alunno e le insegnanti e supervisiona l’intero processo.
Può lavorare sull’organizzazione del materiale scolastico, sulla gestione del diario e del planning settimanale.
Lavora sulla pianificazione delle pause e del tempo compiti. Può proporre dei lavori mirati sulla comprensione del testo, sul rafforzamento delle attenzioni e della memoria lavoro.
La durata del percorso è variabile, ma improntata a non creare dipendenza in termini di autonomia: si lavora sui compiti per non incrementare il carico di lavoro, ma l’obiettivo resta quello di sganciarsi e camminare da soli. Con un beneficio educativo per lo studente, di benessere per l’intera famiglia ed anche economico, perché circoscritto nel tempo.
𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗺𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼: 𝘂𝗻 𝗧𝘂𝘁𝗼𝗿 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗜𝘃𝗮, 𝗽𝗮𝗴𝗮 𝗹𝗲 𝘁𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗼𝗴𝗴𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲.
Quindi diffidate da chi si pubblicizza per lavorare evadendo tasse e responsabilità.
Bibliografia:
G. Daffi, C. Prandolini, ADHD e compiti a casa. Strumenti e strategie per bambini con difficoltà di pianificazione, di organizzazione e fragilità di attenzione, Edizioni Erickson, Trento, 2013, pp. 25-26.
G. Daffi, Missione compiti, Edizioni Erickson, Trento, 2009, p. 34.
Comments