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“Se non ti muovi me ne vado”: genitori sempre di fretta

“Se non ti muovi me ne vado” è una minaccia fortemente destabilizzante per un bambino, perché fa direttamente riferimento all’abbandono.

E per un bambino l’abbandono rappresenta la fine.

Con queste poche parole stimoliamo un’emozione negativa per ottenere ciò che ci serve in quel momento, per soddisfare un nostro bisogno.

Il bambino subisce la minaccia e ci raggiunge. Nella relazione, però, questa dinamica crea un forte senso di insicurezza.

Usando, invece, una frase come: “la mia mano sta aspettando la tua per andare”, il bambino si focalizza sull’immagine della mano che aspetta: è invitante e attiva quella parte animistica e simbolica tipica della fascia di età 2-5 anni.

Questo è un linguaggio efficace, perché appartiene alla dimensione magica che caratterizza il suo modo di stare nel mondo e di percepirlo.

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